Che cosa sono i noduli della tiroide?
Per nodulo tiroideo si intende una tumefazione all’interno della tiroide, ben distinta e delimitabile rispetto al tessuto circostante.

I noduli della tiroide sono molto frequenti, risultando rilevabili alla palpazione del collo nel 3-7% della popolazione generale. Spesso vengono riscontrati casualmente durante un’ecografia del collo eseguita per altri motivi, o nel corso di esami diagnostici come ad esempio il doppler dei tronchi sovra-aortici, la TC collo/torace o la PET total body. Alcune casistiche hanno riportato un’incidenza di noduli tiroidei clinicamente silenti fino nel 75% dei soggetti adulti che si sottopongono a un’ecografia del collo.
La prevalenza è maggiore nel sesso femminile, nell’anziano, in aree geografiche con carenza di iodio e in soggetti precedentemente esposti a radiazioni. Nel sesso femminile la patologia nodulare tiroidea è circa 4 volte più frequente rispetto al sesso maschile. La correlazione con l’età è uno degli aspetti epidemiologici più evidenti. Nei soggetti di età inferiore ai 30 anni la prevalenza di noduli tiroidei è inferiore al 15%, mentre raggiunge il 50-70% nella popolazione al di sopra dei 70 anni.
Nella maggioranza dei casi si tratta di lesioni di natura benigna, di scarsa o nulla rilevanza clinica. I noduli diventano rilevanti in caso di malignità (7-15%), oppure quando determinano sintomi compressivi (5%) e/o una disfunzione della ghiandola tiroidea (5%).
Le lesioni benigne comprendono quadri di gozzo uni o multinodulare (aumento di volume della tiroide per la presenza di uno o più noduli), le cisti (noduli a contenuto liquido) e gli adenomi follicolari.
I tumori maligni della tiroide possono avere origine dalle cellule follicolari della ghiandola (deputate alla produzione di ormoni tiroidei) o più raramente dalle cellule C o parafollicolari (responsabili della produzione di calcitonina, una molecola coinvolta nel metabolismo del calcio).
Che cosa succede quando si scopre di avere un nodulo della tiroide?
Quando viene riscontrato un nodulo tiroideo, il paziente dev’essere inviato all’endocrinologo. Durante la visita, lo specialista procede innanzitutto con un’accurata anamnesi e un esame obiettivo completo.
L’anamnesi serve a valutare la presenza di fattori di rischio per tumori maligni (storia familiare positiva per tumori maligni della tiroide o pregressa esposizione a radiazioni ionizzanti durante l’infanzia e l’adolescenza) e di sintomi locali quali disfagia (difficoltà a deglutire), disfonia (cambiamenti nel tono della voce), dispnea (difficoltà a respirare) o sensazione di compressione nella regione del collo e sulla data di insorgenza.
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IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano