Sorafenib è un inibitore delle proteasi, in particolare delle tirosinchinasi.
È indicato nei pazienti adulti per il trattamento del carcinoma differenziato della tiroide (papillare/follicolare/a cellule di Hurtle) progressivo, localmente avanzato o metastatico, refrattario allo iodio radioattivo.
Somministrazione di Sorafenib
Sorafenib si assume per bocca sotto forma di pastiglie.

La dose raccomandata è di 400 mg di sorafenib (due compresse da 200 mg) due volte al giorno (vale a dire 800 mg totali).
Il trattamento deve continuare fino a quando si osserva un beneficio clinico o fino a quando si verifica una tossicità inaccettabile.
Modifiche di dose
Come tutti i medicinali anche sorafenib può portare eventuali effetti collaterali che potrebbero necessitare la sospensione del farmaco o a riduzione della dose. In particolare se tali effetti collaterali sono lievi o moderati solitamente non è necessaria alcuna variazione, a meno che non risultino intollerabili mentre quelli importanti richiedono la sospensione fino a miglioramento significativo della sintomatologia, a quel punto sorafenib potrà essere ripreso ma alla dose ridotta.
In ogni caso qualsiasi disturbo va comunicato all’oncologo per una migliore gestione della malattia e della cura.
Effetti collaterali di Sorafenib
Gli effetti collaterali più frequenti, perché coinvolgono 1 persona su 10 sono:
- Dolore (inclusi dolore alla bocca, all’addome, mal di testa, male alle ossa, dolore oncologico). Regredisce alla sospensione del trattamento, tuttavia andrebbe prima controllata con farmaci specifici ed eventualmente, in caso di fallimento, beneficia di una riduzione di dose.
- Perdita di capelli (alopecia). Regredisce alla sospensione del trattamento.
- Sanguinamento (compresa emorragia cerebrale, nella parete intestinale e nel tratto respiratorio)
- Infezioni. L’oncologo fornisce indicazioni su come gestire al meglio la situazione.
- Febbre. L’oncologo fornisce indicazioni su come gestire al meglio la situazione. Regredisce alla sospensione del trattamento, tuttavia andrebbe prima controllata con farmaci sintomatici ed eventualmente, in caso di fallimento, beneficia di una riduzione di dose.
- Stitichezza. Regredisce alla sospensione del trattamento, tuttavia andrebbe prima controllata con farmaci sintomatici ed eventualmente, in caso di fallimento, beneficia di una riduzione di dose.
- Ipertensione. Regredisce alla sospensione del trattamento, tuttavia andrebbe prima controllata con farmaci specifici ed eventualmente, in caso di fallimento, beneficia di una riduzione di dose.
- Diarrea. Dovuta all’alterazione della mucosa intestinale, solitamente si gestisce bene con i farmaci, la reidratazione, modifiche dietetiche e i fermenti lattici.
- Inappetenza. Regredisce alla sospensione del trattamento o beneficia di una riduzione di dose.
- Dimagrimento (calo ponderale). Nel caso in cui dovesse inficiare la corretta e adeguata alimentazione e il mantenimento del peso, il nutrizionista o l’infermiere/a specializzato sapranno dare i consigli del caso.
- Stanchezza o astenia. Regredisce alla sospensione del trattamento o beneficia di una riduzione di dose.
- Nausea. È necessario segnalare sempre all’oncologo l’insorgenza di questi effetti collaterali perché esistono farmaci antiemetici che sono molto efficaci e che vi aiutano a controllare i sintomi.
- Infiammazione della bocca (stomatite). L’oncologo fornisce indicazioni su come gestire al meglio la situazione. La stomatite può interessare anche il rivestimento dell’apparato gastrointestinale con conseguenti disturbi digestivi e intestinali.
- Secchezza, rossore, prurito alla pelle. Regredisce alla sospensione del trattamento, tuttavia andrebbe prima controllata con creme a base di urea ed evitando calzature strette e/o traumatismi, eventualmente beneficia di una riduzione di dose.
Gli effetti collaterali meno comuni perché possono interessare meno di 1 persona su 10 sono:
- Malessere di tipo influenzale;
- Difficoltà digestive (dispepsia);
- Difficoltà a deglutire (disfagia);
- Deficit dei Sali minerali nel sangue. In particolare, potassio (ipok aliemia), sodio (iposodiemia) e calcio (ipocalcemia) che andranno reintegrati in caso di necessità mediante terapia per bocca o flebo endovena a giudizio dell’oncologo;
- Bassi livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia);
- Disturbi alla sensibilità delle dita di mani e piedi, compresi formicolio e intorpidimento (neuropatia sensoriale periferica);
- Depressione;
- Problemi di erezione (impotenza);
- Alterazioni della voce (disfonia);
- Insufficienza cardiaca;
- Tinnito (ronzio alle orecchie);
- Riduzione del numero di globuli bianchi (leucopenia e neutropenia);
- Riduzione del numero di globuli rossi (anemia);
- Basso numero di piastrine nel sangue (trombocitopenia);
- Ridotta attività della tiroide (ipotiroidismo);
- Alterazioni del senso del gusto (disgeusia);
- Arrossamento al viso e spesso ad altre aree della pelle (vampate);
- Naso che cola (rinorrea);
- Bruciore di stomaco (malattia da reflusso gastroesofageo);
- Improvvisa contrazione involontaria di un muscolo (spasmi muscolari);
- Presenza di proteine nelle urine (proteinuria);
- Compromissione renale (insufficienza renale);
- Compromissione del fegato (insufficienza epatica);
- Infarto del miocardio.
Medico oncologo specialista ed esperto in tumori del distretto testa-collo e tiroide
IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano
- Pubblicazioni scientifiche - Ottobre 7, 2020