Per ridurre l’impatto estetico della tiroidectomia è stata sviluppata una tecnica mini-invasiva, la tiroidectomia videoassistita (MIVAT: Mini-Invasive Video-Assisted Thyroidectomy).
Consiste nel ridurre il più possibile l’accesso chirurgico eseguendo una incisione di 2-3 cm. La tiroide viene visualizzata grazie all’ausilio di un’ottica endoscopica e asportata mediante strumenti dedicati.
Negli ultimi 10 anni, inoltre, i chirurghi hanno tentato di spostare l’accesso chirurgico in regioni lontane dal collo e facilmente occultabili, al fine di evitare la cicatrice sul collo. La chirurgia transascellare (robotica o no) ne è un esempio.
Questo tipo di chirurgia comporta tuttavia una dissezione più ampia e più articolata per raggiungere la tiroide rispetto all’approccio classico. Nella tiroidectomia transorale l’accesso alla loggia tiroidea viene effettuato dalla mucosa del vestibolo orale.
Bisogna ricordare che tutti questi nuovi approcci hanno una finalità puramente estetica.
Autori dell’articolo

dr.ssa Francesca Lira Luce
Chirurgo Otorinolaringoiatra
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

dr. Diego Barbieri
Chirurgo Otorinolaringoiatra
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

dr. Riccardo Maggiore
Chirurgo Specialista in Chirurgia Endocrina
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano