
La loboistmectomia consiste nell’asportazione di metà della tiroide (lobo destro o lobo sinistro) e dell’istmo.
I candidati all’intervento di loboistmectomia sono generalmente pazienti con tumori di piccole dimensioni, localizzati in un lobo, che non presentano fattori di rischio clinici.
Vengono tolti anche i linfonodi?
I tumori della tiroide possono metastatizzare ai linfonodi nelle adiacenze della tiroide (linfonodi del compartimento centrale o detti anche linfonodi del VI livello) e/o ai linfonodi laterocervicali.
La dissezione dei linfonodi del collo (ovvero l’asportazione delle ghiandole linfatiche) può essere associata alla loboistmectomia o alla tiroidectomia totale nei casi di tumori maligni con sospetta o documentata diffusione linfonodale.
La dissezione dei linfonodi del comparto centrale è sempre eseguita in presenza di metastasi note a tale livello. La dissezione di questi linfonodi può aumentare il rischio di complicanze sui nervi laringei ricorrenti e sulle paratiroidi, tuttavia tale rischio si riduce se la procedura è eseguita da chirurghi esperti, dedicati alla patologia tiroidea e in Centri di riferimento.
La dissezione dei linfonodi laterocervicali è eseguita solo in presenza di metastasi a tale livello, che vengono identificate mediante ecografia pre-operatoria.
Quali sono i rischi legati all’intervento chirurgico?
I rischi principali sono legati alla lesione involontaria delle ghiandole paratiroidi e dei nervi laringei ricorrenti.

Le paratiroidi sono quattro piccole ghiandole localizzate in stretta adiacenza alla tiroide e deputate alla produzione di paratormone, un ormone deputato all’omeostasi del metabolismo del calcio e del fosforo. La lesione di queste ghiandole può portare a un quadro di ipocalcemia che necessita del trattamento con calcio carbonato da assumere per via orale.
La probabilità di manifestare un’ipocalcemia dopo una tiroidectomia totale può raggiungere il 20%, ma generalmente si risolve in poche settimane. L’ipocalcemia definitiva, che necessita di supplementazione orale di calcio e vitamina D per tutta la vita, si manifesta in meno del 4% dei casi. La probabilità di manifestare un’ipocalcemia dopo un intervento di loboistmectomia tiroidea è, invece, trascurabile.
I principali sintomi dell’ipocalcemia sono le parestesie (formicolii intorno alla rima orale, alle mani e alla pianta dei piedi) e i crampi muscolari (alle mani e ai polpacci).
La lesione dei nervi laringei ricorrenti porta invece all’ipomobilità o alla paralisi di una o di entrambe le corde vocali. La paralisi di una corda vocale determina un’alterazione del tono della voce che, se non regredisce spontaneamente in poche settimane, può essere trattata con la riabilitazione logopedica.
La probabilità di una lesione temporanea monolaterale è di circa il 5%, quella di una lesione definitiva è di circa il 2%. La paralisi di entrambe le corde vocali può comportare una difficoltà respiratoria con necessità di intubazione oro-tracheale o confezionamento di una tracheostomia, generalmente temporanea (incidenza di circa lo 0.6%). La lesione intraoperatoria dei nervi laringei ricorrenti può occorrere per fenomeni di stiramento, trazione, danno termico o anatomico.
Autori dell’articolo

dr.ssa Francesca Lira Luce
Chirurgo Otorinolaringoiatra
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

dr. Diego Barbieri
Chirurgo Otorinolaringoiatra
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano

dr. Riccardo Maggiore
Chirurgo Specialista in Chirurgia Endocrina
IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano